Gennaro Gattuso è il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana. Succede a Luciano Spalletti, esonerato dopo la sconfitta contro la Norvegia.
Ecco le sue parole nella prima conferenza stampa di presentazione, prese da Tuttomercatoweb.
SOGNI E OBIETTIVI
"Questo è un sogno che si avvera, spero di essere all'altezza. So che il compito non è facile ma di facile nella vita non c'è nulla. Io e io mio staff sappiamo che c'è tanto da lavorare, ma c'è la consapevolezza di poter fare un grandissimo lavoro. C'è da lavorare, da andare in giro e parlare coi giocatori per entrare nella loro testa. Sento dire da tanti anni che non c'è talento, ma io penso che i giocatori ci siano e dobbiamo solo metterli nella condizione di farli esprimere al massimo. L'obiettivo è riportare l'Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale".
ENTUSIASMO
"Dobbiamo ritrovare l'entusiasmo, non pensare in modo negativo. Chi viene a Coverciano deve arrivarci con entusiasmo, creare una famiglia credo sia la cosa più importante. Oltre la tecnica e la tattica dobbiamo ritrovare quel gruppo che per tanti anni ci ha contraddistinto nel mondo".
IL MOTIVO DELLA SCELTA
"La convinzione di avere a disposizione giocatori importanti, 4-5 giocatori di questo gruppo sono tra i primi dieci nei loro ruoli. Però ripeto: squadra, non singoli giocatori. Sono convinto che la squadra abbia dei valori e si possa raggiungere l'obiettivo. Quando Buffon e Gravina mi hanno chiamato non ho esitato un istante, credo abbiamo le doti per raggiungere l'obiettivo".
RITROVO IDENTITÀ
"Quest'anno in Serie A c'era il 68% di giocatori stranieri e questo dato deve farci riflettere. A livello di settore giovanile è stato fatto un grande lavoro, ma poi dopo l'Under 19 i calciatori si perdono un po'. Quest'anno all'Hajduk giocavo con 2005, 2006, 2007... Dobbiamo dare spazio ai giovani. Stare fuori due volte dal Mondiale non è semplice, per questo motivo dobbiamo ritrovare entusiasmo perché con la paura non si va da nessuna parte".
GATTUSO ALLENATORE
"La figura da calciatore è difficile da cancellare. Tutti pensano a un Gattuso tutto cuore e grinta, ma oggi un Gattuso nella mia squadra non lo metterei per come voglio giocare. Questa è la verità. Bisogna analizzare bene: con cuore e grinta non si sta undici-dodici anni ad allenare. Mi piace aggiornarmi, parlare di calcio. Negli ultimi anni il calcio è cambiato, ogni calciatore ha una testa e non tutti sono uguali. Oggi i calciatori sono più professionisti, ma fanno un po' più fatica a fare gruppo".
STAFF
"Ho Bonucci nel mio staff e poi altri cinque componenti che lavorano da anni con me. Prandelli, Zambrotta e Perrotta ci daranno una mano insieme a Viscidi. Io col Napoli ho perso una Champions con 77 punti, col Milan non ci sono andato per un punto. Con l'Hajduk dopo 19 anni ci siamo giocati il campionato con una squadra imbottita di giovani. Dipende poi come vengono scritte le cose: poi solo una squadra vince il campionato, solo una vince. Poi però bisogna vedere il lavoro e come s'è lavorato, se la squadra è cresciuta o meno".
LAVORO DA CT
"La quotidianità sarà diversa. Spero di non stressare troppo i colleghi della Serie A e chi lavora all'estero, l'obiettivo è vedere un paio di giorni di allenamento, parlare coi giocatori e vedere le partite. Sarà questa la vita, treni, aerei, vedere i giocatori e fare le scelte migliori..."
TATTICA
"Il nostro campionato dice che il 40% delle squadre giocano con la difesa a tre... Ma non è una questione di moduli: dobbiamo mettere i giocatori al posto giusto, come differenza reti noi siamo a -1 e la Norvegia a +11. Dobbiamo mettere in campo una squadra a cui piace stare nella metà campo avversaria, poi i moduli trovano il tempo che trovano. La cosa più importante è come vogliamo stare in campo".
LA CHIAMATA AI GIOCATORI
"Io in questi giorni ho chiamato 35 giocatori, vediamo cosa dice il campionato. Ci sono giocatori che sono rimasti fuori ma magari possono darci una mano. Ho parlato anche con Chiesa e gli ho detto che deve trovare il modo di giocare con continuità: vale per lui come per gli altri".
ASSENZA ACERBI
"No, non ho parlato con lui. Acerbi sta dando al calcio, si è parlato tantissimo ma non è una problematica che ha toccato me. Da parte mia le scelte però sono diverse: nulla contro Acerbi ma non l'ho chiamato, anche se c'è rispetto e stima. Ho chiamato giocatori più giovani che in questo momento credo ci possano dare una mano".
Autore: Luca Di Leonardo / Twitter: @tuttofanta
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